Perché compiere 18 anni è davvero qualcosa di speciale

comitiva di diciottenni in auto

In Italia il 10 marzo del 1975 venne promulgata la legge che portava la maggiore età da 21 a 18 anni. Cosa successe? Nonni e bisnonni erano travolti da un’immaturità persistente, che lasciava i loro corpi solo al compimento del ventunesimo anno? E noi, invece, cominciamo a ragionare di matrimonio, lavoro e filosofia non appena compiuti gli anni 18? Proprio no, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare col “prendersi le proprie responsabilità” (frase che sentiamo ripetere dai genitori e che, stavolta, dobbiamo prendere sul serio) e il diciottesimo anno è una sorta di “approssimazione” che sancisce l’ingresso del teenager nello spietato ed entusiasmante “Mondo degli adulti”.

Iniziamo con il dire cos’è, formalmente, la “Maggiore età”. Per l’ordinamento italiano è – senza entrare troppo in tecnicismi – l’acquisizione “totale” della capacità di agire e, dunque, di stipulare contratti. Essere maggiorenni è cosa seria, serissima, da trattare con il massimo rispetto e la dovuta solennità. Le responsabilità che la legge è pronta ad attribuirci sono espressione anche di un’accrescimento del potere decisionale, che è invece l’aspetto su cui si concentra, almeno all’inizio, tutta l’attenzione del diciottenne. Noi che organizziamo molte feste di diciottesimi, sappiamo bene quanto i neo-maggiorenni si sentano inebriati da questo nuovo, super-potere della maggiore età. Ecco, in genere, a cosa pensa un diciottenne il giorno stesso in cui diventa maggiorenne.

(1) Firmo le giustificazioni a scuola

Hai impiegato 13 anni di scuola dell’obbligo per imparare a riprodurre perfettamente la firma di tua madre. Una capacità di cui non hai mai fatto uso, ma che era uno dei tuoi (pochi) vanti. Ora non ti serve più. Hai la febbre? Firma la giustifica. Hai paura dell’interrogazione? Firma la giustifica. Hai fatto tardi dopo una festa in discoteca? Firma la giustifica. Hai litigato con il tuo partner e piangi a dirotto? Firma la giustifica. Hai fatto pace, state facendo pace, siete impegnati a rinsaldare la pace? Firma la giustifica. Hai fatto troppe assenze e a hai perso l’anno? Firm… ah, no…

(2) … e la sto per finire!

I 18 anni coincidono più o meno – e salvo imprevisti – con la fine della scuola superiore. Dopo questo confine si aprono diverse strade e, bisogna ammetterlo, tutte entusiasmanti. Certo, a volte si eccede e si immaginano universi paralleli in cui lo studente va all’università, legge libri interessanti sorseggiando birra e poi partecipa a feste private fino alle sei del mattino. Ovviamente si laurea in tempo. Finisci per dare tre volte l’esame di statistica e non sai nemmeno cosa c’entri con il tuo piano di studi. Però è vero: stai vivendo lo studio (o la conoscenza in generale) in un modo mai vissuto prima.

(3) Posso guidare l’auto

Sì, puoi guidare ed essere “cool”. Devi superare gli esami di scuola guida e chiedere ai tuoi l’auto in prestito, dopodiché sì, potrai guidare. Finalmente anche tu uscirai il sabato sera, farai salire gli amici a bordo e programmerai avventurose serate lontano, lontano, lontano. Anche tu, finalmente, potrai fare esperienza della gentilezza degli automobilisti, che altro non aspettano che lasciare spazio a un neopatentato. Volevi andare “lontano, lontano, lontano”? Finisci imballato nel traffico di Napoli. Ma va bene lo stesso (per ora).

(4) Posso avere il conto in banca

Puoi aprire un conto corrente personale con tutti i crismi e senza aver bisogno di “Mammà e papà”. Ti immagini baldanzoso al bancomat, che libera denari come non ci fosse un domani. E invece no: per aprire un conto, il direttore della filiale ti chiede garanzie, stipendi, pensioni (?!). Ok, ti devi trovare un lavoro.

(5) … se faccio il domatore di tigri

In Italia l’età lavorativa comincia a 16 anni, a patto di aver terminato la scuola dell’obbligo. Ci sono tuttavia alcuni limiti, come non poter svolgere lavori che comportano carichi fisici eccessivi o  contatti con animali pericolosi. Ma tu hai 18 anni, e sei disposto a mettere al servizio del tuo datore di lavoro (per nulla simpatico) anche i tuoi muscoli. In alternativa, puoi sempre domare tigri: è il tuo sogno da quando giocavi a nascondino con il tuo gatto.

(6) Posso votare

Ebbene sì, a 18 anni puoi votare. Forse ti sei interessato di politica anche in passato, o forse no. Poco conta, voterai comunque e ciò ti porterà ad approfondire l’argomento. Si tratta di un potere, quello di voto, che necessariamente allarga la tua visione del mondo e che forse renderà utile l’esame di statistica di cui sopra… per capire come funziona il sistema elettorale!

(7) Ehi, sai cosa? Io sono maggiorenne!

All’inizio è un mantra capace di dare un senso a tutto ed elevarti sopra al mondo, successivamente diventa uno scudo invisibile che annienta gli attacchi nemici, facendoli sbattere sopra una sostanza gommosa fatta di indifferenza e senso di invincibilità. Alla fine anche questo serve. Gli errori che farai, con l’orgoglio e la sfrontatezza di un diciottenne, ti serviranno a crescere ancora e a capire che non si smette mai di imparare e aver bisogno dei consigli delle persone più care.

Quando organizziamo feste per chi compie 18 anni, sappiamo qual è l’entusiasmo con cui ci confrontiamo. Il festeggiato e tutti gli amici – maggiorenni a loro volta o prossimi ad esserlo – alimentano la gioia. Il traguardo della maggiore età esiste e si fa sentire. In questo articolo abbiamo un po’ giocato, ma sappiamo che è una cosa serissima. Come sappiamo che non si smette mai di essere un po’ teenager.

festeggia la maggiore età